Risposte all’interpellanza sulla Ciclofficina

Lissone in Movimento | Senza categoria | Feb 22, 2019| Commenti disabilitati su Risposte all’interpellanza sulla Ciclofficina

Tutti hanno saputo che il 3 Dicembre è stata aperta al pubblico la ciclofficina.

Avevamo chiesto alla Giunta, visto che c’è al suo interno uno sportello aperto al pubblico:

  1. Se al 3 Dicembre c’erano i collegamenti per la fornitura dell’acqua?
  2. Se al 3 Dicembre c’erano gli scarichi di collegamento alla rete fognaria?
  3. Chi ha dato il permesso di utilizzare questa struttura aperta al pubblico senza 1) e 2)
  4. Se è stato fatto l’accatastamento della struttura e quando (si chiede che venga fornita la documentazione relativa).
  5. Se sono state fatte tutte le certificazioni prescritte dalla legge 81/2008 relative alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (si chiede che venga fornita la documentazione relativa).

La risposta è arrivata nel Consiglio Comunale del 21 Febbraio per voce dell’assessore Nava:

  • relativamente ai punti 1 e 2) alla data del 3 dicembre 2018 non erano stati effettuati i collegamenti per la fornitura di acqua e per il collegamento alla rete fognaria;
  • relativamente al punto 3): quale luogo di ricovero biciclette NON necessita di bagno e servizi igienici per gli utenti. Sarà comunque allacciato e reso operativo per quando ci sarà il gestore del servizio;
  • relativamente al punto 4): la struttura non è ancora accatastata, dobbiamo procedere con un affidamento dell’incarico per tale servizio ad un professionista esterno all’Amministrazione;
  • relativamente al punto 5): le certificazioni relative alla ciclofficina sono scaricabili al seguente link: https://app.box.com/s/bgy5nbm1xz4v35smce87xy9b4hfkqmru

I nostri commenti non potevano che essere negativi:

Come si fa a dare il permesso ad aprire una struttura frequentata da gente 3 giorni alla settimana senza bagno (o perlomeno senza i collegamenti di acqua e fogna), senza l’accatastamento (che ogni esercizio pubblico deve fare prima dell’apertura)?

Chiaramente un’operazione di marketing (tutti i giornali ne hanno parlato) ma senza il rispetto degli standard minimi che ogni privato avrebbe dovuto osservare per aprire una struttura del genere.

Ma sinceramente la cosa che mi ha dato più fastidio è che ho chiesto le certificazioni di sicurezza (legge 81 /2008) e mi vengono mandati i certificati di conformità dell’impianto elettrico, certificato di ultimazione lavori, certificato di prove sui calcestruzzi e così via.

Niente che ad esempio riguardi la valutazione dei rischi infortunistici e per la salute.

Insomma un marketing al contrario!

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