Senso unico in via Pacinotti

Lissone in Movimento | Senza categoria | Lug 29, 2016| Commenti disabilitati su Senso unico in via Pacinotti

Ieri sera il Consiglio Comunale ha discusso un ordine del giorno proposto dal consigliere Daniele Fossati in cui, a fronte della decisione della Giunta di creare una pista ciclabile in via Pacinotti e conseguentemente realizzare un senso unico nell’ultimo tratto della stessa via, si proponeva di rivedere la decisione di creare detto senso unico che avrebbe congestionato via Majorana e via Cattaneo.

Il Comandante dichiara testualmente: “Se la pista ciclabile è una priorità e non c’è lo spazio per il doppio senso di circolazione tecnicamente la soluzione è il senso unico”. Di chi è una priorità? di questa amministrazione che l’ha scritto nel programma elettorale, non ha fatto quasi niente per le piste ciclabili e ora a 9 mesi dal voto decide di sua iniziativa di realizzare proprio questa senza una minima valutazione dei disagi per i residenti.

Oltretutto gli estensori del PUT (consulenti esterni) avevano si previsto la pista ciclabile ma non il senso unico. Per il senso unico bisogna ringraziare il Sindaco e l’Assessore.

Beretta poi commenta le trecento firme raccolte contro il senso unico asserendo che ogni cambiamento crea proteste. No caro Beretta i cambiamenti che piovono dall’alto creano proteste, quelli che propongono coloro che vivono una certa situazione non creano proteste anzi consenso (vedi via Carlo Porta). Tutto questo alla faccia della “partecipazione” tanto sbandierata.

Sarebbe bello se, come da programma elettorale del Sindaco, si fosse realizzato il Bilancio partecipativo e si fossero messi a disposizione i soldi per la costruzione della pista ciclabile al quartiere, vedere cosa avrebbero scelto di fare.

Ma a differenza delle piste ciclabili, il bilancio partecipativo non si fa (dichiarazione del Sindaco il 13 Luglio incontrando il quartiere CIM-Rutunda)

Una nota finale: Lissone è quello che tutti conosciamo, non è una città predisposta alle piste ciclabili perché lo spazio è quello che è, ma, anche, Lissone non è Amsterdam dove tutti girano in bicicletta (tranne forse la domenica) e quindi la domanda da farci è giusto creare “pezzi” di piste ciclabili che finiscono nel vuoto (vedi via Righi) oltretutto creando disagi alla circolazione?

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