I divanetti di Piazza Libertà

Lissone in Movimento | Senza categoria | Set 24, 2014| Commenti disabilitati su I divanetti di Piazza Libertà

Qualcuno ha scritto un post dicendo che “i divanetti spaccano” intendendo che come per tutte le opere innovative viene stimolata la discussione pro e contro.

Riassumiamo un po la discussione.

Perchè sono stati fatti: fanno parte di un progetto che dalla delibera di Giunta dice “… progetto “Itinerari dell’attrattività del Distretto” che muovono dalla necessità di valorizzare il  sistema legno-arredo-design quale elemento di riconoscibilità e identità locale; …. promuovere, contestualmente all’esposizione internazionale, Expo 2015, il sistema produttivo-commerciale locale”

Come sono stati fatti:

a) il design: secondo le opinioni espresse su FB sembra che sia stata progettata dallo studio Ghigos (che ha progettato anche altre cose in questo ambito) ma che ha scelto una linea di prodotti chiamata S1 che risulta essere disegnata dall’architetto belga Pieter Jamart. Quindi diamo per buona una collaborazione Italo-Belga.

b) la produzione: non ci sono dubbi, la produzione è stata fatta da una società torinese.

Come è avvenuta la selezione:

La nostra amministrazione ha proceduto ad un’assegnazione mediante “bando” fatto su piattaforma SINTEL (quella dove vanno i fornitori della PA) con inserimento il 2 Luglio 2014 e fine delle offerte ore 10.00 del 4 Luglio 2014. Insomma una gara Speedy Gonzales. Oltretutto non siamo riusciti a trovare il capitolato di gara che per fare un’offerta di questo genere (progettazione, stima dei costi dei materiali, eventuale prototipazione, stima dei costi di produzione) in tempi cosi brevi deve essere per forza di cose molto ben articolato. Ma il capitolato, noi umani, non riusciamo a sapere dove sia.

In conclusione: senza entrare nel merito dei costi e dell’utilità di questi divanetti per rispondere all’obiettivo di progetto, che deve valorizzare il sistema produttivo-commerciale locale è stato fatto da un’azienda torinese e da una collaborazione (mettiamola cosi) tra un designer locale e forse uno belga.

Guardatevi intorno: siamo su Scherzi a Parte

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