La scorsa settimana leggendo un post sul blog di Beppe Grillo abbiamo capito il disagio di molti imprenditori, i veri “paria” in questa situazione economica. Dice Grillo:
“Se hai pagato tutte le tasse (per un piccolo imprenditore arrivano al 70% come in uno Stato sovietico), non sei ancora fallito, hai rinunciato alle vacanze, hai pagato in anticipo l’IVA e il presunto (molto presunto) reddito del prossimo anno e aspetti dei pagamenti da parte dello Stato puoi trovare alla tua porta gli emissari di Equitalia che ti chiedono conto delle spese sostenute con il redditometro. Dove hai trovato i soldi per la nuova auto? Chi te li hai prestati? La retta della scuola di tuo figlio? L’abito nuovo? Dimostralo! DIMOSTRALO! EVASORE CONFESSA!!!”
Ancora:
“Stalin e Berija erano più onesti, ti divoravano vivo, ma senza accampare scuse di democrazia e di equità. ….Voglio essere io a sapere come lo Stato spende i miei soldi, non lo Stato a sapere come spendo gli spiccioli che mi sono rimasti in tasca…. altrimenti siamo a tutti gli effetti in una dittatura fiscale. Lo Stato mi deve dei soldi, allora non pago le tasse fino a quando andiamo a pari, come tra aziende, tra persone civili. Ho risparmiato per anni e tenuto i soldi in una cassetta di sicurezza e mi compro un piccolo appartamento? Non devo dimostrare nulla a nessuno se ho pagato le tasse. Perché anticipare l’IVA se non incasso la fattura e perché anticipare i redditi futuri su cui neppure Nostradamus avrebbe alcuna sicurezza?”