Alla fine il Listone vince la partita: aveva chiesto che l’assessore Galbiati rendesse pubblico il suo reddito e le partecipazioni o se ne andasse e l’assessore, che per ragioni note a lui e al Sindaco (come dichiarato in Consiglio Comunale del 1 Febbraio), ha dato le dimissioni.
La componente cattolica della giunta sparisce e questa amministrazione prende decisamente una connotazione di giunta rossa, opss, di sinistra e ci sembra che il Sindaco sia ostaggio del Listone.
Ora si porrà la scelta del successore. I nomi che si sussurrano nei corridoi di via Gramsci sono quello di un paio di consiglieri, uno della lista per Concetta che amministra una pagina di FB che censura le critiche e un altro del SEL.
Vorremmo suggerire al Sindaco, se ha ancora la possibilità una di scelta indipendente dai partiti, di adottare una scelta tecnica come nel caso dell’assessorato al Bilancio e all’Urbanistica perché le problematiche dello sviluppo economico di Lissone sono estremamente complesse (e Galbiati ne ha avuto qualche assaggio) e importanti per il nostro futuro.
Progetto Lissone, Palazzo del Mobile, Nuovo “osservatorio” del Colore, ma specialmente Smart Cities ed Expo 2015 non sono materia per dilettanti allo sbaraglio.
Il futuro economico di Lissone passa anche da una decisione intelligente su questo incarico.